Produzione di miele diminuita del 95%, api che spariscono e pesticidi neonicotinoidi che aumentano

Una bellissima inchiesta di Panorama ha indagato sulla produzione di miele e dei pesticidi: un matrimonio che è meglio non fare. Il miele ormai è sempre più raro, perchè rare sono diventate, purtroppo per noi, le api: stagioni impazzite, agricolture intensive, insetticidi irrorati secondo la regola “più ce n’è meglio è” hanno abbattuto la produzione di miele del 95%.

Riassumiamo brevemente la situazione.

Api - Caronte Consulting

Miele e pesticidi

Alle api andrebbe data una onorificenza al valor civile per premiare il loro atto di eccezionale coraggio nel proseguire un lavoro pressochè impossibile da portare avanti al giorno d’oggi: da almeno vent’anni sopravvivono all’invasione dei pestici nei campi, si districano tra una coltura estensiva e l’altra, individuando appezzamenti di terreno pulito sempre più piccoli, resistono alla distruzione del loro ambiente… e producono un miele fantastico, sano e gratis! E non stiamo considerando la cera, la propoli e i farmaci estratti dal loro veleno! Voi siete in grado di fare altrettanto?

Andrebbero difese, aiutate, allevate per obbligo di legge! Eppure la Commissione europea ci ha messo 15 anni a bloccare parzialmente l’uso di insetticidi neonicotinoidi che, di fatto, distruggono gli alveari. Secondo Panorama, i nomi di chi commercializza questi insetticidi sono due: Syngenta e Bayer. Entrambi i colossi della chimica hanno presentato ricorsi contro Bruxelles sostenendo che, a basso dosaggio, i loro prodotti sono benefici (e vai di cicchetto!).

Secondo un’inchiesta condotta da Uneahrted, nel 2020 ben 3.800 tonnellate di pesticidi vietati dall’Unione europea sono stati piazzati in Senegal, Mali, Pakistan, Ucraina e Brasile. Da quei Paesi tornano indietro prodotti agricoli e sementi che finiscono nei nostri campi.

Secondo un’indagine Ismea, ogni anno ognuno di noi mangia mezzo chilo a testa di miele; il resto serve per fare di tutto, dai torroni alle merendine. Adesso fate 2+2 e indovinate dove finiranno i pesticidi che prima vengono spruzzati sulle piante, poi finiscono nel terreno, poi vanno nel polline, poi nel miele e poi nelle merendine…

Miele e food safety

L’unico modo di risolvere questa situazione è analizzarlo tutto e scartarlo quando viene individuata una piccola traccia di pesticidi. L’azienda diverrebbe, così, virtuosa ed innovativa, aumentando la food safety aziendale e distinguendosi sul mercato. Esiste un dispositivo in grado di eseguire analisi veloci e affidabili su tutto il miele?

Si, questo dispositivo esiste e si chiama Hydra: è uno standardizzatore, progettato per l’industria alimentare, in grado di analizzare la composizione di materie prime, semilavorati, sottoprodotti, scarti e prodotti finiti, aiutando ad ottenere un prodotto finito esente da difformità, sempre conforme agli standard produttivi.

Il dispositivo esamina la composizione del prodotto in termini di macromolecole (es. proteine, amidi, zuccheri, lipidi, ecc.) e colore, confrontandolo con la composizione del prodotto standard. Hydra, inoltre, individua la presenza di elementi estranei allo standard richiesto, come ad esempio pesticidi o allergeni, lanciando un allarme agli operatori. Questo aiuta a migliorare il piano aziendale di incremento della sicurezza alimentare.

Investire su Hydra è la soluzione migliore per colmare il gap tecnologico che affligge l’impianto rispetto ai competitor, per evitare le derive ed avere una produzione intelligente. È un dispositivo che fa parte della cosiddetta “Trasformazione Digitale” ed è già pronto per l’Industria 4.0, aiutando i tecnologi a creare un impianto intelligente e automatizzato.

 

Miele - Caronte Consulting

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Se Hydra ti incuriosisce e vuoi saperne di più sul suo funzionamento, puoi contattarci in diversi modi: scegli quello che più di piace. Saremo lieti di darti tutti i chiarimenti di cui hai bisogno, senza vincolarti ad alcun acquisto.

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